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martedì 17 settembre 2013

La tossicodipendenza e le sue forme

La tossicodipendenza spesso nasce nelle persone a causa di un trauma, di una perdita del proprio famigliare, disagio sociale o da un problema nel quale non si trova una soluzione. Si trattano situazioni di disagio che possono corrispondere ad un male fisico e psichico. Vi è una differenza tra chi diventa tossicodipendente e chi no: chi lo diviene,la causa è associata ad una maggiore influenza verso le sostanze tossiche che hanno preso il sopravvento sull'organismo.


L'alcol e la droga diventa fondamentale per chi ne abusa, poiché sembra che sia la soluzione per tutti i problemi, e danno quell'input in più per affrontarli e per affrontare le difficoltà quotidiane.





Ecco una testimonianza scritta, in prima persona, da un ospite presso la comunità in cui ho svolto il mio tirocinio:
"ho avuto un problema di alcool causato da svariati eventi personali, di natura familiare, che mi hanno condotto in una situazione estremamente critica per cui ho deciso di disintossicarmi dall’alcool e non solo……" [.....]
Ho anche molti problemi interiori, causati da traumi di svariati tipi , che non sto qui ad elencare, ma che mi hanno portato ad una grossa sfiducia nelle persone, in me stessa, e in tutto ciò che riguarda il futuro. So che non sono l’unica ad avere dei problemi, ma la natura dei miei mali sono di un tipo abbastanza traumatico e doloroso, e per disperazione e terrore di non farcela, ho creduto che l’alcool mi potesse “aiutare”ad annegare il dolore anzi, sarebbe meglio dire, che esso mi dava quella “forza”per affrontare la quotidianità della vita nel dolore, non sapendo che le mie “avventure”spaventose non erano finite……Per essere più precisa, mi era rimasto solo quello che mi aiutava a mandare giù tutti i bocconi più amari della vita."
" [...] vedrete, poi come l’alcool si impadronirà totalmente della vostra vita lo farà così bene che non penserete ad altro,alla mattina invece di bere caffè berrete alcool, e poi se entro un certo tempo che passa,non berrete,e fatalità siete al lavoro andrete in crisi epilettica da alcool ,non riuscirete a resistere,lo cercherete altrimenti starete male ,le gambe non staranno in piedi, tremerete così tanto alle mani, da non riuscire a scrivere il vostro nome e cognome,e l’ unica cosa a cui penserete sarà ovunque voi siate:devo bere altrimenti sto male ma male cane!"

Il tossicodipendente, una volta assunta la sostanza, le volte successive ne aumenterà la dose e ne andrà sempre alla ricerca, per soddisfare il proprio bisogno, non saprà più controllarsi, arriverà al punto di non sapere ciò che fa, con conseguenze talvolta irrimediabili per il proprio organismo.
Chi è assuefatto dalle dipendenze, cercherà sempre di negare la propria soluzione, cercherà di nascondersi dalle persone che lo circondano e cercherà soprattutto di nascondersi mentre lo fa. Spesso è preso dai sensi di colpa, spingendolo verso la depressione; la necessità di soldi lo spingeranno a rubare pur di arrivare a garantirsi la sostanza; perderanno la fiducia sul posto del lavoro; non saranno più affidabili, faranno fatica a proseguire nel progetto lavorativo; cambiamento dell'umore improvviso. Queste sono solo alcuni ''sintomi'' della dipendenza.

La personalità è il tratto più importante del tossicodipendente:

  • sbalzi d'umore repentino
  • difficoltà di comunicazione
  • si trascura a livello di pulizia personale e della sua immagine
  • chiusura verso sé stessi
  • abbandona le persone che lo circondano 
  • meno interesse verso i suoi hobby





Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino: il Film

Il film snellisce il romanzo e nonostante la presenza degli stessi personaggi principali, alcuni riportati nel libro sono assenti o relegati ad un ruolo marginale, come per esempio il padre di Christiane. Il film inizia con la frequentazione del Sound.









Il film si incentra dunque sulla tossicodipendenza della protagonista e del suo compagno, Detlef, mostrando con crudo ed esplicito realismo, quadri della vita reale dei tossicodipendenti, le brutture quotidiane, la loro emarginazione ed il decadimento fisico e morale. Il film permane attualmente (2013) quale titolo di culto.







Il film è dedicato ai tre dei suoi amici, morti di overdose tra il 1977 e 1978.



I luoghi descritti:



I palazzi dove ha vissuto la protagonista del romanzo








La Stazione nei pressi dello Zoo








La discoteca ''Sounds''






Il luogo del concerto di David Bowie

Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino: un romanzo autobiografico


Il libro è un racconto autobiografico in cui descrive il trasloco a sei anni della protagonista dalla campagna di Amburgoal sobborgo berlinese, l'infanzia difficile, il padre violento e la separazione dei genitori, l'iniziazione alle droghe dapprima in un oratorio protestante poi nella discoteca berlinese Sound. Seguono i primi innamoramenti, le prime amicizie e la caduta nel tunnel della tossicodipendenza e della prostituzione.
Christiane vive con sua madre separata e sua sorella nel quartiere dormitorio situato alla periferia meridionale della città, non distante dal Muro. La situazione personale viene aggravata dalla decisione di sua sorella di andare a vivere con il padre, restando in tal modo sempre più sola e non accettando la frequentazione di sua madre con un altro uomo, il quale a breve, si trasferirà nella loro casa, nonostante questi si mostri con lei simpatico ed affettuoso tanto da regalarle un disco del suo cantante preferito, David Bowie
Per fuggire da tanto squallore, Christiane, insieme alla sua amica, inizia a frequentare la centralissima discoteca Sound, tristemente nota per il traffico di stupefacenti e la diffusione della prostituzione giovanile. La giovanissima, già consumatrice di droghe leggere, fa uso per la prima volta di acidi ed incontra Detlef. 
Christiane  scopre che Detlef, cui è innamorata, ed i suoi amici fanno uso regolare di Eroina. Una sera si reca ad una tappa berlinese del tour di concerti di David Bowie con Pollo - in crisi di astinenza - e Bernd, trovando l'occasione di poter provare eroina per la prima volta per inalazione.
Oramai avviata al consumo, si consolidano le sue amicizie legate con altri frequentatori della discoteca, nonché l'amore con Detlef con il quale passerà i fine settimana in uno squallido appartamento, ospite del loro amico Axel. Detlef le confida di prostituirsi presso la stazione dello zoo di Berlino con clienti omossessuali, pur affermando di limitarsi a delle prestazioni non complete. Il giorno del suo quattordicesimo compleanno. Christiane lo raggiunge incontrandovi tutti i suoi conoscenti. Lo spettacolo è piuttosto inquietante ai suoi occhi. Nei bagni, nonostante il parere contrario di Detlef, Chistiane compie il suo "salto" iniettandosi l'eroina per la prima volta e commentando la propria delusione. Nonostante ciò presto la ragazza arriva alla sua prima crisi di astinenza e senza denaro è costretta a prostituirsi con un uomo che da tempo la sta seguendo. Non è che l'inizio di una spirale di prostituzione, droga e crisi di astinenza
Sotto le lugubri note diSense of doubt di David Bowie, la cinepresa getta lo sguardo sui locali interni della stazione di Berlino, riprendendo dei veri giovani tossicodipendenti.
Rincontratisi, Christiane e Detlef si trasferiscono in casa di un benestante cliente omosessuale di lui che procura loro delle dosi ma una sera scopre che il suo ragazzo, in barba alle sue rassicurazioni, ha rapporti completi. Fuggita, si reca alla stazione alla ricerca di Babsi con la quale tentare insieme di disintossicarsi ma un mattino apprende da un quotidiano la notizia della sua morte per overdose a soli 14 anni. Disperata, decide di suicidarsi nello stesso modo.


Nel 1979 esce in Germania il libro che renderà Christiane famosa in tutto il mondo e susciterà attenzione sul problema della droga e della prostituzione nell'ambito del mondo giovanile. In Italia il libro verrà pubblicato nel 1981 con la traduzione della giornalista Roberta Tatafiore. Il libro è stato tradotto in molte lingue e diventò un controverso simbolo per la generazione che più di tutte fu vittima dell'eroina.
La sua voce fuori campo racconta di come sia sopravvissuta e trasferitasi in una cittadina vicino Amburgo per disintossicarsi. 

lunedì 16 settembre 2013

Tirocinio: la seconda settimana.

22-26 Aprile 2013

La vita di comunità procede secondo gli standard e la routine giornaliera. Gli ospiti dopo una prima settimana di conoscenza, hanno iniziato a interagire con me e ad avere un dialogo. 
L'inizio di questa settimana è partito con un gestionale, ovvero una riunione con operatori e ospiti della comunità. In questo momento vengono discusse le varie problematiche riscontrate all'interno della residenza da parte degli utenti e anche da parte degli educatori. Si cercano di risolvere creando un confronto e un dialogo con tutti i partecipanti e risolvere le varie tensioni che si erano venute a creare.
Risolto i problemi, gli operatori esprimono le varie soluzioni e le idee su come affrontare la settimana e la quotidianità all'interno del centro. Inoltre, vengono decisi i vari compiti che ogni ospite dovrà svolgere nella residenza. Viene fatto ciò per suddividere le varie mansioni, poiché sono loro stessi che si occupano del loro ambiente in cui vivono. Le mansioni sono di ogni genere: pulizia del pavimento, pulizia sala, pulizia camere, chi apparecchia/sparecchia il tavolo, chi prepara da mangiare. Queste mansioni non sono decise in modo che sia un ordine, ma c'è il confronto con l'utente, per capire se è in grado o meno a svolgere la mansione assegnata. Talvolta sono gli utenti stessi che si propongo nei vari compiti. Questo genere di responsabilità fa sì che la persona si renda responsabile di ciò che fa e che abbia una maggiore consapevolezza delle proprie capacità. 
Il resto della settimana prosegue secondo la solita routine.